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"LE CHIESE DEL MANTICO" Storia di una piccola comunità rurale

a cura di don Lorenzo Accordini

 

Nel 1734 Giovanni Battista Campetti, dopo aver fatto costruire su un terreno di sua proprietà, nella zona del Corno Basso, la nova chiesa decide di far installare nel campanile due campane fuse da Lucio De Rossi. Di fronte al sorgere di questo nuovo edificio sacro, il 29 luglio 1769 gli abitanti di san Vito chiedono al Vescovo di poter ampliare la loro chiesetta. Il permesso viene concesso e l’ampliamento è realizzato imitando lo stile della nuova chiesa del Corno Basso, viene però conservata una parte dell’antico edificio.
Il 1 luglio 1796 Verona viene conquistata dalle truppe di Napoleone ed ha inizio un duro periodo di occupazione che, per un ventennio, vede alternarsi il dominio francese e quello austriaco tra cruente battaglie seguite da ruberie e vessazioni di ogni sorta.
Nel 1797, durante l’occupazione francese, il governo repubblicano mette all’asta 861 campi e tutte le case del Mantico appartenenti all’Abbazia di San Zeno. Soldati austriaci e francesi occupano la chiesa di san Giovanni Battista che viene rovinata soprattutto dai francesi.
Il 25 Aprile 1806 con un decreto del Viceré sia la chiesa di san Vito sia la chiesa del Corno Basso vengono chiuse e avocate a sé dalla Francia.
Nell’anno 1825 sono fuse per la chiesa del Corno Basso altre due campane da Antonio Salegari Pontilora. Le campane sono opere di buon libello fusorio ed artistico. Una campana reca l’iscrizione: “Ad honorem D.O.M. anno reparatione 1825 sedente Leone XII pontefice maximo” e le immagini: Immacolata, S. Carlo Borromeo, S. Pietro Apostolo. L’altra presenta la scritta “Innocentio Liruto Veronensis Episcopo / Anno ab Incarnatione Domini 1825” e le immagini dei santi Rocco e Sebastiano, S. Luigi Gonzaga, un angelo con Tobiolo, un personaggio dell’Antico Testamento. In entrambe risalta la scritta “Pietro Pontilora fece 1825” ed una sigla, forse le iniziali di un offerente o di un donatore.
Nello stesso periodo un’altra campana viene fusa da Cavadini Pietro e figli (la più famosa e longeva dinastia di fonditori di campane operante a Verona).
Nel 1833 gli abitanti ottengono dal Vescovo il permesso di poter avere la Via Crucis nella Chiesa di Corno Basso. I quadri sono dell’incisore Galimberti, stampati a Milano presso la stamperia Fanfani.
Documenti del 1837 e del 1842 attestano che la chiesa del Corno Basso ha subito un passaggio di proprietà: dalla fam. Campetti alla fam. Benassuti.
Anche gli abitanti di San Vito, decidono di abbellire la loro chiesa con una Via Crucis. Su richiesta del parroco di Bussolengo don Batolomeo Dal Fior in data 12 giugno 1844, il Vescovo concede il permesso di esporre una Via Crucis anche nella chiesa di San Vito.
Nel 1876 la fam. Benassuti affida il complesso Chiesa-canonica, compreso l’arredamento, in uso gratuito per il servizio dei fedeli del luogo, a don Giuseppe Montresor, primo sacerdote insediatosi stabilmente al Corno su designazione del Vescovo Luigi Canossa. I Benassuti si riservano però la piena e assoluta proprietà dei due edifici.
Così la chiesa da Oratorio privato diventa Oratorio pubblico.
L’avere stabilmente in luogo un sacerdote è occasione di incontro e di vita cristiana stabile per le famiglie della zona.
Il 12 marzo 1884 il Cardinale Canossa, Vescovo di Verona, risolve alcuni contrasti pastorali sorti tra i parroci di San Massimo, Chievo e don Giuseppe Montresor cappellano al Corno di Bussolengo (il formarsi di una nuova Compagnia del Santissimo, l’organizzazione di riunioni per l’istruzione religiosa degli adulti e dei bambini, ecc.).
Qualche anno dopo la chiesa di San Vito viene abbellita con due quadri del pittore V. Pittaco datati 1891.
Il 18 aprile 1909 muore don Giuseppe Montresor.
Nello stesso anno don Giacinto Navarro viene nominato cappellano dell’Oratorio pubblico di san Giovanni Battista.
Don Giacinto, nato a Terrazzo il 5 giugno 1869, e ordinato sacerdote nel 1897, viene nominato cooperatore a Boschi S. Anna e poi all’oratorio del Corno di Bussolengo.
Nel 1936 l’oratorio del Corno Basso passa dalla fam. Benassuti a proprietà della Chiesa.
Durante la sua permanenza don Giacinto vende alcuni campi di sua proprietà al Vallaon alla fa. Montresor di Bussolengo e con il ricavato acquista un appezzamento di terreno da un certo Tortella Giacomo.
Nel 1921 amplia la canonica e costruisce l’oratorio per il catechismo.
Don giacinto Navarro dona successivamente i fabbricati da lui costruiti e di sua proprietà alla Chiesa rettoriale di san Giovanni Battista al Corno perché vengano utilizzati come abitazione del Rettore pro tempore del Corno.
Nel 1933 don Giacinto rinuncia al servizio pastorale nella chiesa rettoriale di san Giovanni Battista, dal 1935 al 1940 è parroco di Caselle d’Isola e poi, dal 1940, confessore a San Giorgio in Braida. Muore alla Casa del Clero il 6 novembre 1950.
Il 21 ottobre 1933 fa l’ingresso come nuovo Rettore della Chiesa al Corno don Davide Borsatti.
Don Davide è nato a Malcesine il 10 agosto 1899. Ordinato sacerdote il 20 luglio 1924, diventa cooperatore nella parrocchia di Fumane (1924-1929), di Cavalcaselle (1929-1931), di Cavaion (1931-1933).
Durante la sua permanenza (prima del 1946) sono affrescati dal pittore e decoratore Carlo Capitini il soffitto e l’interno della chiesa di San Vito.
Don Davide rimane come rettore del Corno fino al giugno del 1958. In quell’anno si ritira a Malcesine dove muore il 2 aprile 1968.
Dopo il ritiro di don Davide Borsatti, per alcuni mesi, offrono il servizio pastorale i Padri Redentoristi di Bussolengo e don Ottorino Vicentini, primo parroco di Settimo di Pescantina.
Il 1 novembre 1958 fa il suo ingresso come nuovo Rettore della Chiesa don Giobatta (Giovanni) Benedetti. Nato a Sant’Anna d’Alfaedo il 19 settembre 1917, studia presso l’Istituto “don Nicola Mazza”.
Dimostra subito un’intelligenza acutissima, fatta per lo studio e la ricerca. Si laurea in matematica e fisica e quando ha davanti a sé una brillante professione laica, decide di entrare nel Seminario Vescovile per la teologia.
Si fa quindi prete in età matura, testimoniando così il valore profondo della vita quando essa diventa una risposta ad una particolare chiamata di Dio. Ancora prima dell’ordinazione sacerdotale il vescovo Mons. Girolamo Cardinale gli affida l’insegnamento delle scienze naturali. Matematica e fisica nel liceo del seminario vescovile e del collegio vescovile. Continua l’insegnamento (1945-1960) anche dopo essere stato ordinato sacerdote il 22 dicembre 1945, esercitando contemporaneamente il ministero come confessore a San Paolo Campo Marzio (1946-1947), a S. Maria in Organo (1947-1957), a Santo Stefano (1957-1958).
Nel 1958 manifesta al Vescovo Mans. Giovanni Urbani il desiderio di dedicarsi interamente al servizio sacerdotale, lasciando l’insegnamento.
Il 24 dicembre 1958 su richiesta degli abitanti del Corno e di San Vito la Rettoria viene staccata dalla parrocchia di Bussolengo e viene eretta una vicaria perpetua indipendente nella chiesa di San Giovanni Battista del Corno. Il Decreto vescovile relativo è firmato da Mons. Urbani (Amministratore Apostolico di Verona e già eletto Patriarca di Venezia) ed entra in vigore dal 1 gennaio 1959.
Il 31 dicembre 1958 don Giovanni è nominato Vicario (con lo stesso diritto dei parroci) della Vicaria Indipendente del Corno.
Il nuovo Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Carraro, dopo un periodo di esperimento, ritiene utile trasformare la Vicaria indipendente in parrocchia. Consulta don Giovanni, Rettore del Corno, Mons. Francesco Lonardi parroco di Bussolengo e don Silvino Venturi parroco di Chievo. Tutti si dichiarano d’accordo.
Il 21 novembre 1959 con decreto del Vescovo Giuseppe Carraro la Vicaria Indipendente diventa Parrocchia. Tale decreto è annunciato a fedeli il 22 novembre 1959 ed ha canonica il 29 novembre 1959 (prima domenica di Avvento).
Il 31 maggio 1960 con decreto del Vescovo di Verona Mons. Giuseppe Carraro viene ufficialmente nominato parroco don Giovanni Benedetti. Fa l’ingresso solenne l’11 settembre 1960.
Per diversi anni egli abita nella canonica accanto alla vecchia chiesa del Corno. Ma, essendo questa troppo piccola e troppo lontana dalle abitazioni dei parrocchiani, pensa di dotare la comunità di una nuova chiesa, con canonica, ambienti parrocchiali e ampio spazio all’esterno per attività ricreative.
Questo progetto gli riesce in modo sorprendente grazie al suo straordinario impegno, alla collaborazione dei parrocchiani, all’intervento di persone benefattrici.
Egli contribuisce anche, sia pure tra qualche contrasto, allo sviluppo edilizio del paese.
Il 2 maggio 1967 iniziarono gli scavi della Chiesa parrocchiale.
A conclusione del mese di maggio (31 maggio 1967) è posta la prima pietra del primo stralcio dei lavori della Chiesa parrocchiale (scantinato e canonica. Il progetto viene predisposto da don Giovanni e dall’ing. Enea Ronca di Verona.
Nel pomeriggio dell’8 dicembre 1968 è celebrata, per la prima volta, la messa nel salone sotto la chiesa.
Nello stesso mese la chiesa del Corno Basso viene chiusa al culto.
Nell’ottobre del 1969 si concludono i lavori della canonica.
Il 4 luglio 1970 don Giovanni scopre che sono stati rubati due dipinti (h. mt. 2.50 – base mt. 3.00) appesi alle pareti di destra e di sinistra all’altezza dell’altare maggiore della chiesa del Corno Basso. I dipinti erano stati visti da don Giovanni l’ultima volta il 30 giugno 1970. “Rappresentavano il Salvataggio di Mosé dalle acque del Nilo (lato sinistro, guardando l’altare) e l’altro Giacobbe con il gregge vicino ad un pozzo in presenza di un vecchio che sembra commentargli una figura di giovane donna (lato destro, guardando l’altare). Il colore delle tele era grigio-celestino.
Nel frattempo iniziano i lavori della nuova chiesa parrocchiale.
Nel mese di dicembre del 1974 si celebra per la prima volta la messa nella chiesa parrocchiale.
Nel giugno del 1984 crollano i 3/5 del soffitto e delle volte soprastanti la navata della chiesa del Corno Basso.
Nel 1985 con il contributo specifico della Sovrintendenza di Verona e per interessamento diretto di don Giovanni iniziano i lavori di recupero del tetto e del campanile della Chiesa di san Giovanni Batista al Corno Basso.
Nel mese di giugno del 1986 crolla anche parte del tetto della chiesa di san Vito.
Nell’ottobre del 1987 don Giovanni si ammala, il 18 ottobre 1987 celebra la Messa per l’ultima volta in parrocchia e viene nominato sostituto e poi amministratore parrocchiale don Bartolomeo Brutti.
Il 25 dicembre 1987 durante la messa di Natale il Vescovo Ausiliare Mons. Andrea Veggio comunica che don Giovanni, ricoverato presso l’ospedale di Negrar, rinunciava al ministero parrocchiale.
Il 19 luglio 1988 don Giovanni Benedetti muore.
Il 31 Luglio 1988 viene comunicata la nomina del nuovo parroco don Lorenzo Accordini. Egli fa l’ingresso solenne il 11 settembre 1988.